L’hip-hop ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti alla fine degli anni 70. È un genere musicale nato nei ghetti neri americani ai tempi delle “Black Panthers”, una organizzazione politica fondata nel 1966. Nel 1979, “Rapper’s Delight” di Sugarhill Gang divenne il primo pezzo rap di successo al mondo, soprattutto in Francia dove il movimento hip-hop conquistava i giovani come mai era avvenuto prima.
Hip hop anni 80 70
In Francia, è con la comparsa delle prime radio libere che il rap inizia ad essere trasmesso e nel 1984 nacquero programmi TV come “Hip-Hop” su TF1, canale televisivo generalista privato francese. È grazie a questo programma che il movimento hip-hop diventa popolare in Francia, paese che stava già preparandosi a diventare la seconda patria dell’hip hop. In questo momento storico infatti, l’hip-hop francese non esisteva ancora e tutti i giovani erano più orientati verso la danza e altro tipo di attività.
Negli Stati Uniti, il gruppo “Public Enemy” dà un seconda vita all’hip-hop nell’85-86 abbandonando il suo lato spensierato per denunciare le disuguaglianze sociali e di razza. Il periodo relativo agli inizi degli anni ’90 è la nascita vera e propria dell’hip-hop per come lo conosciamo oggi, in cui i testi assumono un’importanza capitale.
Nel 1997-98 il movimento hip-hop si è evoluto, l’estetica e la danza sono quasi scomparsi, i testi sono più impegnativi, costruiti ed i rapper americani parlano della vita di tutti i giorni. Si è assistito proprio in quegli anni ad una vera e propria esplosione dell’hip-hop nel mondo.
L’hip-hop francese è quindi diviso in due: quello commerciale che va ovunque e genera un sacco di introiti, e il quello underground che viene addirittura boicottato ma che con il suo stile inconfondibile piace moltissimo alle masse.
Canzoni hip hop anni 90
Nonostante le vendite e la popolarità, si assiste in questo periodo ad una sorta di crisi nel mondo dell’hip-hop. Gli americani si sparano a vicenda e si fanno a pezzi a scapito della qualità e dell’innovazione, mentre in Francia l’hip-hop viene “rapito” dalle case discografiche che sfruttano alcuni rapper per creare “prodotti” preconfezionati allo scopo di fare più soldi possibile e scomparire subito dopo.
Negli anni 2000 diventa più facile fare hip-hop: le porte sono aperte, le vecchie etichette si riciclano per produrne di nuove e l’hip-hop è nuovamente il genere di musica più apprezzato tra i giovani. L’hip-hop commerciale scompare e gli artisti sono sempre più indipendenti.
Data l’importanza del fenomeno, diventa impossibile nominare buoni album e tutte le band di questo periodo, ma una cosa è certa: le produzioni sono di qualità eccezionale ed il trend continua, ogni album è migliore del precedente…e così è fino ad oggi.
Storia della musica rap
Il rap è il risultato di un movimento culturale e musicale emerso a metà degli anni ’70 nei ghetti negli Stati Uniti.
Il rap ha raggiunto la sua popolarità nelle vesti di una sorta di street art. A subirne il fascino in particolar modo furono gli adolescenti afroamericani. Non sono stati solo i rapper afroamericani ad appropriarsi di questo innovativo ed affascinante modo di fare musica: negli anni ’80 infatti, i gruppi rap bianchi come i Beastie Boys e le band femminili come Salt-and-Pepa raggiunsero la vetta delle classifiche.
Negli anni ’90, il rap si evolvette passando da uno stile basato su testi relativamente semplici ad un qualcosa di più profondo che veicolasse anche messaggi di natura sociale e politica. Artisti come The Notorious B.I.G., Snoop Dogg e Tupac hanno dominato le classifiche durante questo periodo, così come Eminem, uno dei rapper bianchi più popolari di tutti i tempi. Il Rap ha superato la prova del tempo e la sua popolarità è in continuo crescendo anche oggi, grazie ad artisti del calibro di 50 Cent, Ludacris e Jay-Z.