La Corte di Gerardo: prezzi, menu e curiosità

primo piano dell'agriturismo

Qualche settimana fa, desiderosi di fuggire per un week end dalla caotica città, io e il mio ragazzo abbiamo deciso di andare alla scoperta del Monferrato, territorio meraviglioso ricco di storia, meraviglie della natura e buon cibo. Approfittando di uno smart box ricevuto in regalo scegliamo d’istinto come base per il pernottamento e la gita nei territori circostanti l’agriturismo “La corte di Gerardo”, nel comune di Tonco (provincia di Asti).

La struttura nasce da un’idea dei proprietari Assunta ed Enrico per condividere i propri interessi culturali e naturalistici oltre che enogastronomici con tutti i loro ospiti. L’ambiente è accogliente e familiare, un luogo dove si respirano i profumi di una volta. Possiamo trovare mobili, suppellettili e arredi antichi (che si possono trovare tranquillamente a casa dei nostri nonni) ristrutturati con amore e senso artistico dai proprietari. E’ un luogo ricco ma semplice allo stesso tempo, fatto di muri a vista, pietre, arredi di tradizione contadina. Tutto sa di antico, comprese le porte.

L ‘agriturismo è composto da una vecchia corte, che comprende una piccola ma funzionale piscina, e intorno a questo bell’ambiente composto da fiori e mattoni rossi a vista, troviamo le camere. Sono quattro e arredate in stili appartenenti a epoche diverse: seicento, settecento, ottocento e novecento. I letti sono straordinariamente ampi e corposi, come si usava una volta, composti di lana autentica.

La stanza seicento è quella più grande e comprende un bellissimo letto a baldacchino, il pavimento è in legno di rovere dell’epoca. La settecento comprende un letto in stile impero, la ottocento è la camera forse più graziosa: il letto è in ferro smaltato, ci sono un cassettone e arredi appartenenti agli ultimi decenni dell”epoca.

Il pavimento è costituito da piastrelle in cemento colorato tipiche del periodo. Infine troviamo la stanza novecento, quella dove abbiamo pernottato: magari non avrà il fascino storico delle altre ma mi ha trasmesso forti e nostalgiche sensazioni, può ricordare molto la camera della nonna e così è definita anche dai proprietari. E’ arredata con mobili del primo ventennio del secolo scorso. Di fronte al grande letto magnificamente incastonato in ferro battuto, troviamo un caratteristico cassettone e un grande specchio che ricordo uguale a quello che si trovava nella camera della mia nonna.

Cosa vedere nei dintorni

chiostro dell'abbazia di VezzolanoAl momento del nostro arrivo in struttura il signor Enrico, che si è occupato per anni di promozione delle risorse turistiche del territorio ed è anche uno storico di prim’ordine oltre che appassionato di geologia, ci ha spiegato perché ha chiamato questo luogo Corte di Gerardo: per l’appunto in onore di Gerardo di Tonco, il fondatore dell’ordine dei cavalieri di San Giovanni, poi sovrano ordine dei cavalieri di Malta. Gerardo nasce nel 1050, dalla famiglia dei signori di Tonco e come non primogenito facente parte di famiglia nobile destinato alla chiesa.

Già nel 1074 parte per la Terra santa dove fa parte della comunità dell’ospizio dei pellegrini di Gerusalemme e nel 1115 diviene maestro dell’ordine dei cavalieri di San Giovanni. Tonco è per l’appunto il suo paese d’origine. Il signor Enrico dopo di ché ci ha consigliato di andare a visitare nel pomeriggio i magnifici Sacri monti di Crea (togliendoci dall’imbarazzo di scegliere cosa andare a vedere, data la grandissima quantità di luoghi da visitare nel territorio).

Dopodiché abbiamo approfittato per andare a fare una sosta nel piccolo e caratteristico comune di Moncalvo, un luogo dove il fascino della città medievale si fonde con il magico paesaggio delle colline monferrine. In questa graziosa cittadina troviamo moltissimi palazzi risalenti al XVII e XVIII secolo ma le origini sono molto più antiche, da quelle romane a quelle medioevali: testimonianza di quest’epoca è la Casa Lanfrancone che porta tracce gotiche del XIII nella facciata.

Il centro storico è un dedalo di caratteristiche viuzze a salire e reca ancora qualche traccia del ghetto ebraico, esistito almeno fino al 1939. Degna di una sosta è anche l’abbazia di Vezzolano, a pochi km dall’agriturismo: un gioiello del basso medioevo, situato nel comune di Albugnano (AT), immersa tra i boschetti e i campi, un massimo ed eccellente esempio dell’arte romanica del Piemonte.

Cena alla Corte di Gerardo

primo con agnolotti al brasato

Ma la favola continua quando arriviamo per la cena in struttura ed entriamo nella sala ristorante e lì davvero rimaniamo a bocca aperta: è un angolo di paradiso, quadri d’arte povera, mattoni rossi a vista, travi in legno al soffitto , sculture d’epoca, specchiera fiorita in stile liberty. La signora che si occupa della cucina ci propone il menu del giorno, che scegliamo di innaffiare con un ottimo Barbera della casa.

Il menu è composto da un tagliere con salame cotto nel vino, pancetta, formaggi del luogo accompagnati da marmellate di zucca e mela e arance amare. Ottime queste ultime e fatte in casa, ovviamente tutto è a km 0, di produzione diretta dell’azienda agricola o acquistato presso produttori locali di qualità. Come primo piatto scegliamo la pietanza tipica del Monferrato: agnolotti al brasato, buonissimi e fatti sul momento e prodotti in casa. Come secondo optiamo per un vitello tonnato, anche questo della cucina tipica piemontese. Per dolce, che non ci facciamo mai mancare nemmeno se siamo molto sazi, prendiamo il tipico Bonet, un gustoso dolce al cucchiaio di origine sempre piemontese, a base di amaretti, cacao, uova, latte e aromatizzato al rhum. Ricoperto di caramello, per me golosa di dolci è stato una bellissima scoperta.salumi e formaggi del Monferrato

La mattina dopo a colazione e troviamo davvero di tutto: dolci di ogni tipo imbandiscono la tavola, torte al cioccolato fatte in casa, biscotti, crostate, yogurt e due ottimi cappuccini. Bellissimo modo per iniziare un’altra bella giornata anch’essa all’insegna della scoperta di meraviglie del luogo.

La stanza dei tesori alla Corte di Gerardo

È davvero un peccato andare via e dire addio a questo magnifico luogo e non possiamo comunque andarcene senza fermarci per fare un’ultima cosa. Vogliamo parlare un’ultima volta con Enrico e farci mostrare i tesori che ha accumulato nel corso degli anni e che custodisce all’interno di una piccola stanza affacciata sulla corte, al centro della struttura. Lui la chiama “la stanza della cultura”: antichi libri in latino, libri di filosofia dell’ottocento, fossili che testimoniano la presenza di un grande mare presente nel pliocene inferiore su tutta la pianura protopadana, tra le langhe e il sistema alpino, circa 5,5 milioni di anni fa.canti gregoriani autentici del seicento

Poi ci imbattiamo in una vecchia radio, dei primi del novecento, ancora funzionante trovata come altri oggetti nei mercatini dell’usato. Una ricostruzione di un’armatura di origine sassone compresa di elmo, con maglia di ferro pesante almeno 30 kg. Un pianoforte che il signor Enrico sta ristrutturando e che probabilmente sistemerà nella bellissima sala ristorante.

Perché Andare?

Se amate la tranquillità, gli ambienti a sfondo culturale, l’arte, la storia e il buon cibo, e volete respirare un’atmosfera incantata e dal retrogusto nostalgico, La Corte di Gerardo è il posto che fa per voi. Per quanto mi riguarda, spero proprio di tornare ancora a viaggiare nel tempo e ritrovarmi nella camera seicento, la prossima volta.

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