Zanzibar è la città più importante dell’isola di Unguja, destinazione ben nota a tutti i turisti in cerca di location esotiche (anche se sono in pochi a sapere che il suo vero nome è Stone Town). Contraddistinta da un centro storico in cui si mescolano infinite tradizioni e culture, è vicina a un gran numero di atolli e isolotti in cui rilassarsi, al riparo dalle fatiche e dalle ansie della vita quotidiana.
La spiaggia di Nakupenda
Una delle mete da non perdere è la spiaggia di Nakupenda, a cui si può giungere in traghetto partendo dal porto. C’è chi ha paragonato questo atollo all’isola che non c’è, e al di là della sua bellezza da fiaba c’è un motivo concreto dietro tale denominazione: con l’alta marea, infatti, scompare del tutto. Meglio aspettare la bassa marea, dunque, per visitare questa striscia di sabbia bianca, dal paesaggio unico e irripetibile.
La foresta Masingini
Non solo mare blu e spiagge bianche: l’elemento naturale a Zanzibar si fa notare anche per la fitta vegetazione delle sue foreste. Ne è un esempio evidente quella di Masingini, celebre per la sua vastità e non troppo lontana dalla città: è sufficiente imboccare Karume Road verso settentrione e nel giro di una ventina di minuti ci si ritrova tra scimmie rosse e babbuini. L’ambiente è pressoché incontaminato, e il consiglio è quello di affidarsi a una guida, o comunque di comprare un tour completo, per avere la certezza di non correre rischi e di esplorare ogni angolo di questo fantastico scenario in totale sicurezza. Un po’ più lontana è, invece, la foresta di Jozani, che si trova a circa un’ora di auto dalla città. Anche in questa area protetta l’escursione in cui ci si può cimentare è memorabile: tra i compagni di viaggio spiccano i colobi rossi, che sono delle scimmie dal pelo fulvo tipiche di questo territorio.
La potenza della natura
Un altro dei siti di interesse di Zanzibar in cui la natura esprime la propria potenza al massimo è l’isola Changuu, nota anche come Prison Island: una denominazione retaggio del passato, che lascia intuire quale fosse l’utilizzo che si faceva un tempo di questo luogo. Qui, infatti, venivano portati gli schiavi che si ribellavano e non rispettavano le regole. Per fortuna oggi non c’è traccia di schiavismo (almeno di quello legalizzato), e i turisti sono liberi di godersi in tutto il suo splendore l’isola, ideale non solo per lo snorkeling, ma anche per chi vuole ammirare da vicino decine e decine di tartarughe giganti.
Gli edifici da vedere
Nel centro di Zanzibar ci sono i bagni persiani di Hamamni: si tratta di una costruzione storica della città, la cui edificazione fu voluta dal Sultano Said ai tempi dei persiani. Situati sulla strada omonima, i bagni di Hamamni venivano impiegati sia per i bagni con acqua calda che per quelli con acqua fredda. Decisamente più recente è, invece, la casa natale di Freddy Mercury, il celebre cantante dei Queen, che qui ha trascorso i primi anni della propria infanzia. Collocata in Kenyatta Road, non è stata trasformata in un museo, a differenza di quel che ci si potrebbe attendere, ma è usata ancora oggi come abitazione privata. Ciò vuol dire che ci si deve limitare a osservarla da fuori, a meno che non si abbia la faccia tosta di chiedere agli inquilini di poter salire.
Dove soggiornare
La location più adatta in cui soggiornare è quella di Dongwe Club, il villaggio vacanza di Zanzibar firmato iGV (segui il link per maggiori informazioni), situato nella spiaggia più affascinante e più suggestiva dell’intera isola. Nella vegetazione rigogliosa che circonda questo resort ci si potrebbe perdere, come in un’oasi paradisiaca; il lungo pontile, invece, si affaccia sulle acque turchesi di un mare i cui fondali sono impreziositi dalla barriera corallina tanto apprezzata dagli appassionati di snorkeling. Da non perdere anche la visione dei delfini: se si è fortunati al punto da riuscire a nuotarci assieme, si vive un’esperienza impossibile da dimenticare.